Quanto manca all'apocalisse?

Quanto manca all’apocalisse?


Quanto manca a mezzanotte sull’orologio dell’apocalisse?

Olocausto nucleare, mutua distruzione assicurata, Missile balistico intercontinentale a testata nucleare… termini che fino a poco tempo fa ci ricordavano i tempi lontani della guerra fredda, conflitto covante che vedeva contrapposte le due superpotenze USA e URSS, ma quanto in questi anni di è modificato il rischio di un’escalation nucleare?

Tantissimi importanti avvenimenti hanno, di fatto, modificato lo scacchiere geo-politico internazionale, basti ricordare la dissoluzione dell’Unione Sovietica, la caduta del muro di Berlino, la data che ha segnato un drastico mutamento nella percezione della minaccia e cioè l’11 settembre 2011.

Uno strumento che tocca il polso alla minaccia nucleare è rappresentato dall’orologio dell’apocalisse.

L’Orologio dell’Apocalisse, o Doomsday Clock, fu ideato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago – la rivista fondata nel 1945 dagli studiosi che parteciparono al Progetto Manhattan – per simboleggiare l’urgenza della problematica nucleare.

La posizione delle  sue lancette, in pratica, indica il breve intervallo di tempo che ci separa dalla mezzanotte… ora che rappresenterebbe la fine del mondo causata dagli effetti di una guerra atomica su scala mondiale.
Al momento della sua ideazione, in piena guerra fredda, l’orologio venne impostato sette minuti alla mezzanotte, poi durante questi decenni le lancette si sono mosse avanti o indietro, per ben 20 volte, a seconda delle scelte politiche mondiali e del relativo pericolo nucleare, toccando il valore minimo – solo 2 minuti alla mezzanotte –  nel 1953, anno in cui l’Unione Sovietica effettuò il test della sua prima bomba all’idrogeno.

La massima lontananza dalla mezzanotte (diciassette minuti) si registrò nel 1991, quando un periodo di tangibile distensione tra le superpotenze ebbe inizio dalla sigla del protocollo START  (Strategic Arms Reduction Treaty), un trattato per la riduzione delle armi strategiche nucleari molto importante.

La cadenza mensile e poi bimestrale del Bulletin ha però fatto sì che non ci fosse il tempo materiale per spostare le lancette durante eventi storici dalla breve durata, seppur importanti, come la Crisi dei missili di Cuba, che durò solo 13 giorni ma che fu resa pubblica solo al nono, la quale, se fosse durata maggiormente, avrebbe certamente comportato un avanzamento dell’orologio verso la mezzanotte.

Poi nel corso degli ultimi due decenni una serie di nuovi scenari internazionali, quali ad esempio l’acquisizione di arsenali atomici da parte di India e Pakistan e le paventate velleità nucleari dell’Iran hanno fatto che si che la lancetta dei minuti si avvicinasse sempre più alle fatidiche “ore 12”.

Nel 2012 si registra l’ultimo movimento delle lancette, purtroppo in avanti; ora ci troviamo, infatti, a 5 minuti alla mezzanotte e proprio ora, mentre stiamo scrivendo, la Corea del Nord sembra abbia formalmente informato la diplomazia USA di una potenziale azione nucleare sulla Corea del Sud e sulle basi USA; a parziale conferma di questa minaccia è di poche ore fa la notizia che autorità d’intelligence sudcoreane e Usa hanno rilevato segnali secondo cui Pyongyang stia dispiegando un oggetto attribuibile ad un missile di media gittata, sulla sua costa orientale.

 

Quanto segnerà adesso il Doomsday Clock?

Speriamo che le diplomazie internazionali possano dirimere questa situazione al più presto, riportando alla ragione Kim Jong-un… possibilmente entro la mezzanotte.

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